Il mio tenero incontro con il Maestro Mario Monicelli


Mario Monicelli

T: Mario, ti presento una fotografa, Speranza Casillo, ti vuole parlare di un progetto
M: sì sì certo tutto quello che volete ma io non sento niente, dovete urlare, chi è? cosa?
-Maestro, buonasera, mi chiamo Speranza, un nome che lei non ama...
-eh, no, no, non è che non amo il nome, volevo esporre un concetto... la speranza è come la fede per i cristiani, serve ai padroni per tenere a bada il popolo
-il suo concetto è chiarissimo... Volevo coinvolgerla in un progetto, si chiama DIRITTO ALLA FELICITÀ
-la felicità
-sì, io potrei fotografarla e lei mi scrive la sua idea di felicità
-bene. Quando vuoi fare le foto? dove?
- adesso
- e che devo fare?
- niente mi guardi ogni tanto e poi mi scrive su un foglio la sua idea di felicità
- ah bene grazie. fa tutte le foto che vuoi, l'idea di felicità già ce l'ho però poi scrivi tu
- certo Maestro, qui è proprio buio.
- no,no anche se ci fosse la luce io quasi non ci vedo più! allora qual è la domanda precisa?
- Maestro, che cos'è la felicità?


Mario Monicelli


-Maestro, posso restare un po' seduta qui con lei?
-certo, prego. di dove sei?
- di Napoli, ma vivo da tanto tempo a Roma
-e cosa fai?
-faccio il grafico
-ah, il grafico, e come va il lavoro?
-fino a qualche tempo fa bene, nell'ultimo anno non tanto bene
-nell'ultimo anno non va bene per nessuno
- l'ho sentita stasera in tutte le interviste che le hanno fatto, ero qui vicino a lei.
-t'ho vista
-mi fa bene sentirla parlare così
-sei sicura? ho espresso concetti confusi
-a me sembravano chiari. e poi più che quello che dice è l'energia che ha quando lo dice
-questo è vero, ho tanta energia
-lei parlava di rivoluzioni...
-questo paese deve cambiare e devono andarsene, c'è bisogno della rivoluzione anche violenta il pacifismo serve solo a non fare niente, questi se ne devono andare. ma io ho letto che ci sono piccole leghe, organizzazioni, come qui a L'Aquila. io sono venuto fino a qua a L'Aquila perché voglio esprimere la mia ammirazione per il popolo delle carriole. non so come si sono formati, organizzati ma queste organizzazioni, e ce ne sono altre, fanno sperare in questo paese
-la speranza, maestro...
-eh, la speranza...
-Cosa consiglierebbe a una come me, andare via da qui o restare?
-Quanti anni hai?
-38
-sei giovane
-dipende...
-vedi, dipende da quello che vuoi, dipende da quello che vuoi fare. ma se hai qualcosa da dire, rimani.


Mario Monicelli

-da quando ero piccola io ho un amore grande per Totò
-eh
-lei lo ha diretto nei film più belli
-non so se sono i più belli
- be “guardie e ladri“, “ Totò e carolina“ “ Totò e le donne“...sono tutti film suoi e sono i miei preferiti. ma come era Totò?
-Totò era un grande. aveva una doppia personalità, era il principe antonio de curtis e Totò insieme e poteva risultare antipatico ma lui era un grande
-ma era un uomo difficile con cui stare? la figlia liliana quando parla di lui parla di un padre diffilcile
- Totò non era difficile, Totò era semplice se no non diventava un grande. I veri grandi sono sempre semplici
-Grazie Maestro
-Grazie a te.




Mario Monicelli

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lui? Un grande coerente. Tu l'hai scritto Diritto alla felicità ?